domenica 29 giugno 2008

L'AMICIZIA CRISTIANA

Pio Brunone Lanteri

L'AMICIZIA CRISTIANA


Scopo. — In che consiste dunque primieramente la nostra Amicizia Cristiana? Il suo scopo come ognun sa si è di contribuire per quanto si può perché Dio sia glorificato, e le anime si salvino, con far regnare in noi e negli altri le virtù cristiane, particolarmente le teologali: Fede, Speranza, Carità, come quelle che maggiormente onorano Dio, e necessarie sono alla salute.
Doppio si è dunque lo scopo della nostra A[micizia] C[ristiana] l'avanzamento nostro in primo luogo, in secondo luogo la salute altrui. Si provvede primieramente in essa all'avanzamento nostro spirituale, e questo appunto giusta la sentenza del Divin Redentore: «Quid prodest homini si mundum universum lucretur, animae vero suae detrimentum patiatur?».
Mezzi. — Vi si provvede poi con i mezzi più proprii e conducenti a tal fine quali sono, oltre la raccomandata frequenza particolare dei Sacramenti, l'esercizio ancora quotidiano che particolarmente vi si professa, di meditazione e lettura spirituale, quale tanto più fruttuoso ci si rende quanto più scelti e adattati verranno i libri suggeriti dalle cognizioni particolari che nell'A[micizia] C[ristiana] si acquistano.
Aggiungasi l'incoraggiamento grande che giusta l'avviso di S. Francesco di Sales e S. Teresa ci procura l'istessa amicizia spirituale tra di noi contratta, e il così efficace vicendevole buon esempio, senza parlare poi dell'efficacia della vera e tenera divozione così propria degli Amici Cristiani verso il Sacro Cuor di Gesù, simbolo e pegno del suo amore immenso verso di noi, e unica sorgente d'ogni grazia e virtù; come pure della devozione verso Maria Santissima, S. Giuseppe e Santa Teresa, nostri speciali protettori, senza parlare ancora delle altre grazie speciali che per la nostra santificazione si acquistano, annesse alla pratica soda delle opere di misericordia spirituale che sogliono praticarsi nell'A[micizia] C[ristiana], grazie particolarmente fondate su quelle consolanti parole della S. Scrittura che dovrebbonsi tenere sempre a caratteri d'oro impresse nei luoghi delle nostre adunanze: «Qui ad iustitiam erudiunt multos fulgebunt tamquam stellae in perpetuas aeternitates» (Dan. 12), ed altrove: «Qui converti fecerit peccatorem ab errore viae suae salvabit animam eius a morte, et operiet multitudinem peccatorum» (Iac. cap. ult.).
Tanto più poi se s'aggiungono ancora ogni anno i SS. Esercizi spirituali; e di più alcuni giorni di solitudine tranquilla per pensare al modo d'animarsi maggiormente nel servizio di Dio, e meglio giovare e contribuire alla salute altrui, siccome vien consigliato ancora nei nostri stabilimenti.

Formazione spirituale degli Amici Cristiani. - Chi non vede come tutti questi mezzi efficacissimi sono per portarci viemmaggiormente alla pratica della più soda e vera virtù, e renderci tali quali ci desidera la nostra A[micizia] C[ristiana], cioè che ognun di noi possa dire con sincerità a se stesso: veramente io non riconosco in me desiderio alcuno più forte, o almeno ugualmente forte, di quello di far regnare Gesù Cristo nel mio cuore e nei cuori di tutti gli uomini del mondo, tanto meglio poi se uno giungesse a poter dire ancora di essere in lui questo desiderio divenuto così forte, da esserne diventato la sua passione predominante, onde fosse costretto a esclamare col grande zelatore delle anime nostre: «Ignem veni mittere in terram, et quid volo nisi ut accendatur?».
Tali sono dunque i soggetti che cerca la nostra A[micizia] C[ristiana] di formare e perfezionare sempre più coi mezzi sopra mentovati appunto per meglio riuscire nell'altro suo scopo principale summentovato, di cercar cioè di far regnare Gesù Cristo nel cuore ancora degli uomini di tutto il mondo, poiché se uno non ama Dio ben ardentemente, come potrà essere portato a cercare tutti i mezzi più proprii a dilatare la sua gloria, e farlo amare anche da tutti? Come comprenderà l'importanza dell'oggetto che gli si propone, ed egli abbraccia? Come vorrà consacrarvi tutti i suoi pensieri, tutte le sue azioni, tutti i suoi momenti liberi, tutto se stesso, se egli non è fedele alle leggi del santo amor di Dio che dee infiammarlo?

Spirito Apostolico degli Amici Cristiani. — Che se egli è fedele, allora sì che si sentirà portato da se stesso (com'è suggerito nell'Analisi de' sentimenti d'un amico cristiano quale si desidera) a percorrere, dico, con occhio avido ed attento tutta la superficie abitata della terra con desiderio di sommetterla tutta a Gesù Cristo se fosse possibile, anche a prezzo di mille vite, e vedendola così coperta d'errori e di vizi così radicati in tutte le nazioni conosciute, e osservandovi inoltre l'indolenza così letargica in cui giace la maggior parte degli uomini su tutto ciò che riguarda Dio, i lor doveri, l'eternità, ne diverrà sommamente sensibile, e ne gemerà di dolore, lungi però dallo scoraggirsi cercherà per supplire alla propria debolezza dei soccorsi da tutte le parti, e convinto dall'esperienza non esservi in questo genere soccorsi più efficaci che quelli che nascono dalla cooperazione de' sinceri amici di Dio, e dall'uso de' libri buoni che contengono la spiegazione o l'applicazione di sua santa parola, tenterà allora d'unirsi sempre più inviolabilmente ai primi perché l'aiutino a dare a' secondi quel sistematico impulso il quale moltiplicatosi poco a poco in tutte le parti della terra, dovunque cioè si pensa e si legge, faccia conoscere e sentire a tutti gli uomini docili alla grazia di Dio, che il lor più indispensabile dovere, e principale interesse più essenziale del loro vero bene, esigono l'abbracciar la vera fede Cattolica Apostolica Romana, l'osservar la legge santa di Dio e della Chiesa, abbracciar tutti i mezzi per avanzarsi nella pratica delle vere e sode virtù, particolarmente della Fede, Speranza, Carità, che è appunto come dissi il secondo scopo principale dell'A[micizia] C[ristiana] di cui è d'uopo ora svilupparne maggiormente i mezzi particolari ch'ella propone e indicarne ancora l'estensione a cui aspira.

Doveri degli Amici Cristiani: conoscere i libri buoni e mettersi in relazione con le persone dabbene. — Ognun vede che per ottenere un tale intento conveniva conoscer i libri buoni, e averne un fondo, conoscere persone dabbene per legare con esse, e servirsene opportunamente, e finalmente aver regole di direzione per la circolazione de' libri, per facilitare e render più utile che si poteva l'esecuzione di tale impresa. E per tutto questo appunto non potea suggerirci la nostra A[micizia] C[ristiana] mezzi più opportuni ed efficaci, siccome vedremo.
Convien dunque primieramente conoscere i libri buoni, e per questo ci mette in mano alcuni Cataloghi opportunissimi: il Catalogo generale assai vasto, che costò non pochi stenti a chi lo compose, disposto in ordine d'alfabeto per trovar più facilmente i nomi degli autori; un altro Catalogo vi è in otto classi diviso secondo i diversi principali bisogni, e le diverse particolari disposizioni de' lettori a' quali voglionsi suggerire od imprestare con frutto dei libri; vi è ancora un Catalogo più breve detto de' fortissimi, e un'altro degli squisiti, ossia de' libri scritti con maggior gusto in materia di controversia e di pietà, per così averli più facilmente e più presto sotto l'occhio in un bisogno. Ma siccome non basta tal volta saper il solo frontispizio del libro per suggerirlo efficacemente, ma d'uopo è ancora lodarlo, e darne qualche idea per farne venir voglia, per questo uopo era averne qualche notizia più distinta di ciò che trattasi in tal libro, e del modo con cui trattasi, perciò la nostra A[micizia] C[ristiana] c'introduce in una Biblioteca sufficientemente fornita di libri che inamovibili si chiamano, perché tai libri mai non si possono imprestare che in casi rari ai soli A[mici] C[ristiani] e per brevissimo tempo. Biblioteca ella è questa in più classi divisa, di polemici cioè, ascetici, istorici, poetici, e filosofici, e questo affinché possano i libri di tal categoria desiderati affacciarsi in un tratto all'occhio, e presentarsi alla mano di chi li vuole sul luogo esaminare, e consultare, e scegliere tra li esistenti i migliori ancora, per più opportunamente proporli.
Con questi soli due mezzi dei Catalogi cioè sopramenzionati, e della Biblioteca inamovibile, chi non vede con quanta facilità può uno suggerire libri ad ogni ceto di persone e per ogni bisogno opportuni, p. e. Dame, Secolari d'ogni qualità e grado, e fornir ancora ad Ecclesiastici una sufficiente nota di libri eccellenti che forse non sarebber altrimenti mai conosciuti non che letti, onde ciascuno formar si possa una piccola, scelta, ed adatta Libreria, escludendo così senza che s'accorgano i libri cattivi, o men buoni che impedir potrebbero molto bene, cagionar anzi danno immenso, siccome l'esperienza purtroppo cel convince, sicché da ciò solo ognun può arguire il bene immenso che può promuoversi con questi soli due mezzi.
Per conoscer poi le persone dabbene la nostra A[micizia] C[ristiana] propone che comunichi ciascuno le notizie che ha di tutte le persone dabbene le quali sa esser dotate di pietà, zelo, e prudenza, significandone ancora da più a meno i gradi di tali qualità, per formare quindi una carta geografica universale onde poter profittare all'uopo della prudenza e del zelo di tali persone, consultando assieme nell'occasione il modo di approssimarle, o legar con esse per ottener il nostro intento; né occorre indicare quivi qual bene immenso possa risultarne anche da questo sol mezzo.
Conosciuti così i libri e le persone, convien aver fondo di libri per imprestarli, e per questo vi ha da essere un'altra biblioteca detta degli amovibili, onde ciascuno Amico Cristiano possa all'occorrenza, e con facilità scegliere secondo i diversi bisogni, e profittarsi di tai libri per imprestarli; suggerisce ancora la nostra A[micizia] C[ristiana] alcune regole di direzione che debbono poi essere alle mani di tutti per riuscir così ad imprestarli con maggior frutto. E questi sono i primi mezzi adottati dall'A[micizia] C[ristiana] efficacissimi come ognun vede per ottener l'intento che si è prefisso, e che ci propone.
Ma è forse contenta, la nostra A[micizia] C[ristiana] di far conoscere i libri che sono ammessi a Catalogo, e tutte le persone dabbene che esistono? No, ma sollecita di perfezionare i suoi mezzi, e le sue viste, cerca ancora di conoscere i libri buoni che escono alla luce, o i vecchi ancora ch'ella peranco non conosce, suggerendo per questo agli amici di girar ogni settimana per le botteghe de' Librai ed esaminar i loro catalogi e trattener corrispondenza e carteggio con altri paesi, onde arricchire così, e perfezionare maggiormente i nostri; come cercar altresì di formar altre persone dabbene dotate, come si disse di sopra, di pietà, zelo e prudenza, e fissando per questo lo sguardo su tutti i ceti di persone, massime poi sugli Ecclesiastici, e su que' Secolari che più capaci ne sono e maggiormente influir potrebbero secondo le nostre viste, intraprendere a coltivare i Chierici quando si può con assemblee di pietà, i giovani Sacerdoti con scuole di predicazione, massime della più utile e fruttuosa, come esercizi e missioni, i giovani Confessori con agapi cristiane, i secolari con coltivature forti e continue, a tutti sempre opportunamente imprestando libri, comunicando notizie di altri libri buoni, ispirando l'idea di spargerli anche essi.
Ma è ella forse la nostra A[micizia] C[ristiana] contenta di questo? Tutto questo è secondo le sue viste primarie, abbraccia poi ella ancora secondariamente tutto ciò che può promuovere maggiormente la gloria di Dio e la salute delle anime, ond'ella è pronta ad intraprendere ancora tutto il bene che può farsi, a impedire tutto il male che può venir a sua cognizione ed abbracciar tutti i mezzi per riuscirvi come può vedersi in modo più specificato nel manoscritto intitolato: Plan de bonnes oeuvres.

L'Amicizia Sacerdotale. — Per dilatar maggiormente la cognizione della dottrina di Gesù Cristo e nella maniera riconosciuta dall'esperienza più efficace, in iscritto non solo ma anche a voce, [un'altro mezzo] è stato subito adottato dalla nostra Amicizia, e si è lo stabilimento della Sacerdotale. Consiste questa in un'adunanza di giovani Ecclesiastici che si sono indotti 1° a comporre un corso d'esercizi spirituali secondo il metodo di S. Ignazio, inducendoli per questo a servirsi de' nostri libri a Catalogo per comporre sempre meglio; in 2° luogo a dare in ogni adunanza notizia d'un qualche libro buono per incominciar così ad acquistare essi stessi indi spargere poi tale cognizione così interessante di libri buoni negli altri, e renderla tanto più fruttuosa nel loro ministero.

Conclusione. — Questi sono i mezzi con cui sogliamo occuparci abitualmente, ve ne sono infiniti altri de' quali ci prevaliamo soltanto all'occasione come promuovere per esempio esercizi, missioni, stampe, o ristampe di libri, giornali, immagini etc. Proporre ottimi soggetti negl'impieghi etc. Vedi Plan de bonnes oeuvres, plan d'imprimerie, instruction pour le voyageur.
Né queste sue mire così vaste si contenta l'A[micizia] C[ristiana] di estenderle in un sol paese ma volge attentamente la sguardo per tutte le contrade del mondo, e dappertutto desidera e tenta di far vieppiù conoscere e regnare Gesù Cristo. Perciò suggerisce ella con le opportune istruzioni dei viaggi da farsi per fondar dovunque può delle nuove Colonie, far nuove conoscenze di persone dabbene, o almeno stabilir corrispondenza con esse e con Librai, acquistar notizie riguardanti i libri o qualunque altra cosa che interessar ci possa per perfezionare così maggiormente i mezzi e le viste che abbiamo, a influire ancora dovunque possiamo per promuovere ogni sorta di bene, e impedire ogni genere di male, non essendovi né luogo, né persona né cos'alcuna che possa riferirsi alla gloria di Dio e salute delle anime, e quindi interessar da vicino il Sacro Cuor di Gesù, che nello stesso tempo non interessi pure un vero Amico Cristiano.
Quest'è l'idea genuina dell'A[micizia] C[ristiana], e questo il suo vero spirito che ci siamo prefissi di seguire e di cui come ognun vede non può esservi oggetto più sublime perché va a secondar così gli stessi disegni dell'Uomo-Dio; più vasto, perché s'estende a ogni bene, a ogni persona, ad ogni luogo; e finalmente più utile alla nostra santificazione e alla salute del nostro prossimo.





Doc. XXVII, Sermo a Servo Dei habitus coram Amicis Christianis, Ang. Taurinorum an. 1804 dennu congregatis, quo indolem et statum Amicitiae Christianae describit, anno 1804, in Positio super introductione causae et super virtutibus ex officio compilata, Typis Polylottis Vaticanis, Città del Vaticano 1945 (a cura di A.P. Frutaz), pp. 93-103.

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